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  • Immagine del redattoreEnrico Bortoluzzi Architetto

Rendere la casa (più) antisismica: come fare e con quali incentivi.



Innanzitutto chiariamo due malintesi comuni:

- quando tra tecnici parliamo di edificio antisismico, non intendiamo un edificio in grado di resistere all'infinito ad ogni tipo di terremoto come fosse un bunker antiatomico, ma ci riferiamo ad un edificio in grado di resistere strutturalmente alle sollecitazioni prevedibili nella zona sismica in cui è situato, secondo dei modelli statistici;

- quando si parla di un edificio che è stato soggetto di un miglioramento sismico, si intende un edificio nel quale sono state effettuati degli interventi strutturali che hanno incrementato la sua resilienza in caso di sisma rispetto al suo stato pre intervento, ciò non comportando il fatto che l'edificio risulti sismicamente adeguato: in caso contrario si parlerebbe infatti di adeguamento sismico.

LE NUOVE COSTRUZIONI

Nelle nuove costruzioni, rispettare i requisiti dettati dalla ormai stringente normativa in materia antisismica è tutto sommato facile: si determinano i carichi e le forze in gioco, si dimensiona da zero l'elemento strutturale (sia in cemento armato, in accialio, legno lamellare, xlam...) e se la realizzazione è corretta, l'edificio avrà le caratteristiche di resistenza al sisma oggi considerate accettabili.

Purtroppo quello che spesso si vede è che difronte alle necessità contingenti della cantierizzazione, spesso causate da una scarsa progettazione iniziale, si attrezzano soluzioni (soluzioni?) volanti -vedi foto 1- che riducono la capacità resistente della costruzione e che non risparmiano nemmeno le case in legno -foto 2- purtroppo ancora più "fragili" difronte all'imperizia rispetto agli edifici in muratura.

GLI EDIFICI ESISTENTI

L'esistente è la grande sfida. Perchè come dimostrato dalle foto sopra, quello che si può trovare sotto l'intonaco non è mai prevedibile, perlomeno non completamente. In alcuni casi sono di aiuto gli eventuali elaborati di progetto, ma chiaramente quando si tratta di edifici storici questi non sono disponibili. Per quanto riguarda le strutture più recenti, almeno fino agli anni '80 secondo la mia esperienza e nelle zone in cui opero, hanno spesso "variazioni sul tema" del realizzato rispetto al progetto originario troppo significative per potersi fidare dei documenti.

Cosa fare allora? La parola chiave è: indagine tecnica preventiva. Mettere in atto cioè una serie di accertamenti mediante analisi invasive (es. carotaggi) e superficiali (es. termografie) che consentano di individuare il reale stato dell'immobile, le sue criticità e di conseguenza le strategie di intervento necessarie.

Certamente intervendo poi su edifici storici si dovranno prevedere comunque degli "extra budget", in quanto non si andrà ad affrontare una costruzione standardizzata e piccoli punti di discontinuità rispetto all'analisi sono sempre all'ordine del giorno, tuttavia gli edifici realizzati in epoca recente una buona analisi tecnica preventiva consente pressochè di azzerare gli imprevisti di cantierizzazione.

ADEGUARE CONVIENE?

Rispetto ad un intervento di efficientamento energetico, che da subito presenta i propri effetti positivi sul comfort, la salute ed il portafoglio, un intervento di miglioramento o adeguamento antisismico non genera immediati introiti economici, ma certamente ci fa coricare più tranquilli a letto.

Purtroppo i dati dimostrano come in Italia vi sia scarsa attenzione a questo ultimo aspetto, poichè se il mercato dell'efficienza energetica è in continua espansione, quello delle ristrutturazioni a fini antisismici langue, anche a causa dell'impatto economico di questi interventi.

Tuttavia, oggi più che mai, adeguare conviene anche da un punto di vista economico, ed i motivi sono sostanzialmente due:

- la campagna del Governo denominata CASA SICURA che con la legge di bilancio del 2017 ha prorogato fino al 2021 gli incentivi per chi effettua interventi di miglioramento strutturale (detrazione IRPEF del 50% fino a 48.000 di detrazione effettiva) ed inserendo un extra bonus (detrazione IRPEF del 70% e 80%) per chi in seguito a questi interventi riduce la classe di rischio sismico dell'immobile di 1 o 2 classi;

- l'ormai imminente introduzione di un "FASCICOLO DEL FABBRICATO" una sorta di carta di identità dell'immobile contente le valutazioni di regolarità urbanistica, il classamento energetico e il grado di sicurezza antisismica e che agirà sul valore degli immobili apprezzando quanti saranno in grado di garantire agli acquirenti maggiori garanzie di sicurezza, proprio come avvenuto con le classificazioni energetiche, inizialmente snobbate dal mercato ed ora fondamentali per spuntare una buona vendita.

Considerando che in un intervento di ristrutturazione di un fabbricato al bonus ristrutturazione possono essere affiancati altri incentivi come il bonus per le riqualificazioni energetiche, il bonus per le straordinarie manutenzioni ed il bonus mobili, oggi più che mai intervenire profondamente sulla qualità dei propri immobili è non solo un gesto d'amore verso se stessi ed i propri cari, ma anche verso il portafoglio.

Enrico Bortoluzzi

bio + architetto a Belluno Alpago Feltre

Progettista Passivhaus Certificato

c/o Studio BORTOLUZZI ASSOCIATI - Team Replan

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