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  • Immagine del redattoreEnrico Bortoluzzi Architetto

Ecco perchè dal 2018 le case non saranno più come prima.



Segnatevi questa data: 1° gennaio 2018. Perchè? Perchè in Italia entrerà in vigore il nuovo decisivo passo verso l'obbligo di costruire ad Energia Zero previsto per il 2020: diverrà infatti obbligatorio garantire che il 50% dell'Energia Primaria utilizzata dagli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione rilevante sia autoprodotta da fonti rinnovabili.

Essendo la copertura attualmente obbligatoria del 35%, lo scalino potrebbe sembrare agli occhi di un profano non certo rilevantissimo, eppure proprio la proroga concessa con il Decreto Milleproroghe dal 1° gennaio 2017 al 2018 è dovuta alle difficoltà che molti progettisti prospettano nel raggiungere una soglia di copertura così alta.

Il motivo? Semplice: continuano a progettare case come 30 anni fa (in Italia), semplicemente aggiungendo ad ogni stretta normativa qualche pannello in più sul tetto o qualche centimetro di cappotto in facciata. Questo va detto soprattutto per colpa di progettisti architettonici e costruttori, che da anni demandano la questione energetica interamente nelle mani del termotecnico, che per miracolo farà ritornare i conti, quasi sempre complicando la componente impiantistica anzichè semplificando la componente edificio. In parole povere: aumentando i costi.

Mentre qui qualcuno si gratta la testa in cerca di risposte, 30 anni fa, ma a Darmstadt e non Italia, veniva costruita la prima Casa Passiva secondo quello che diventerà lo standard progettuale Passivhaus. Qualcuno già 30 anni fa aveva avuto la brillante intuizione di porsi questa domanda: perchè continuare a spendere cifre enormi in impianti che ovvino ai problemi del mio edificio progettato e costruito male, quando posso eliminare questi costi progettandolo e costruendolo bene?

Sembra una banalità, dirà qualcuno. Ma che non lo sia è dimostrato dal fatto che mentre qualcuno ormai dalla Casa Passiva è arrivato alla Casa Attiva (domotica, smart, produce più energia di quella che consuma) si è dovuta concedere una proroga di un anno perchè difatto la stragrande maggioranza dei progettisti e dei costruttori non erano in grado di dare risposte economiche al problema della copertura (parziale !!!) da rinnovabile del fabbisogno energetico di un'abitazione.

Quello che dovrebbe accadere (ma non è detto accadrà, un escamotage oltre alle proroghe già c'è, come vedremo) è che si costruiscano finalmente edifici in modo razionale, riducendo al minimo fisiologico i ponti termici (per dire, il più banale è la terrazza in cemento gettata in continuità col solaio: dovrebbe essere scomparsa da 10 anni, va più di moda degli occhiali da sole) valutando tutti i possibili apporti gratuiti e smettendola di dimensionare l'isolante "al minimo di legge".

Si possono costruire tranquillamente edifici in muratura o in legno che grazie alla qualità dell'involucro non necessitano nemmeno nel più freddo degli inverni e nella più calda delle estati di più di 1kW di potenza per climatizzare 100 metri quadri di superficie.

Potenzialmente, con 5 pannelli fotovoltaici policristallini si va a coprire il 100% di questo fabbisogno; un ulteriore paio di pannelli per il solare termico, e si copre anche il 50% del fabbisogno per l'Acqua Calda Sanitaria.

Quello che invece probabilmente accadrà è che si continuerà a costruire nel solito modo approssimativo e per raggiungere la soglia di rinnovabili si installeranno oltre l'accettabile (un fuoco in casa piace a tutti) generatori di calore a biomassa (legna, pellet) con buona pace della qualità dell'aria, delle polveri sottili e dell'interesse del committente ad avere una casa confortevole, sana ed economica.

Il consiglio che mi sento di dare è quello di puntare il più possibile sulla qualità dell'involucro, rivolgendosi a progettisti edili qualificati e che conoscano la progettazione bioclimatica e coinvolgendo fin da subito il termotecnico nella progettazione, ricercandolo tra quelli che credono che la cosa migliore sia ridurre gli impianti, non aumentarli. Il risultato sarà una casa economica in costruzione, economica in gestione, con un valore solido sul mercato e soprattutto confortevole da vivere.

2018. Voi siete pronti? Noi si.

Enrico Bortoluzzi

architetto a Belluno Alpago Feltre

Progettista Passivhaus Certificato

c/o Studio BORTOLUZZI ASSOCIATI - Team Replan

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