E' stato prorogato sino al 31 dicembre 2018 il Piano Casa del Veneto.
Con lo stesso provvedimento del Consiglio Regionale viene anche risolto il corto circuito seguito alla sentenza del TAR che aveva imposto il rispetto delle distanze derivanti dagli strumenti urbanistici comunali.
Ampliare la propria abitazione, realizzare una nuova autorimessa, recuperare il sottotetto per renderlo abitabile: questi gli interventi maggiormente richiesti con il Piano Casa, ovvero la norma straordinaria e temporanea della Regione Veneto che prevede, in vario modo, l'aumento della cubatura o superficie coperta degli immobili esistenti con una percentuale che varia dal 20% all'80% e che non può scendere sotto i 150 metri cubi per gli edifici unifamiliari residenziali da destinarsi a prima casa di abitazione.
Gli interventi maggiormente agevolati sono quelli che prevedono l'utilizzo di fonti rinnovabili e la riqualificazione energetica almeno in Classe A del fabbricato che origina l'ampliamento, in particolare l'articolo 3 della norma arriva a elargire un bonus dell'80% se il fabbricato originale viene demolito e ricostruito in modo ecosostenibile ed ad altissima efficienza energetica.
Riguardo al provvedimento del Consiglio Regionale, questo risolve un problema relativo alle distanze che era di non poco conto, ed aveva già sollevato in passato discussioni sia tra gli addetti ai lavori che nell'ambiente giuridico legale. Infatti in molti casi, la deroga ai canonici "cinque metri dal confine" previsti nella stragrande maggioranza (per non dire totalità) dei regolamenti edilizi veniva aggirata grazie alla disposizioni del Primo, Secondo e Terzo Piano Casa della Regione Veneto che prevedeva la sua applicabilità "in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali" (art. 2 comma 1), rimandando così alle uniche fonti normative superiori vigenti, ovvero il Codice Civile e la Legge 1444/68.
La senteza del TAR, peraltro in controtendenza a ben sei analoghi pronuciamenti in senso avverso, imponeva il rispetto delle distanze previste dal regolamento comunale, rendendo in molti casi impossibile l'ampliamento e suscitando inoltre un clima di panico tra tecnici comunali e professionisti, non più certi dell'interpretazione da attribuire alla norma (peraltro a mio avviso assolutamente univoca e chiara sin dal primo testo del 2009, ndr).
Importante anche l'allungamento della prospettiva di durata di una norma che nata nello scetticismo di molti, subissata da critiche e paure preventive, si è dimostrata invece ragionevole ed utile al contenimento del consumo di suolo ed alla soddisfazione di esigenze particolari dei proprietari a lungo ignorate e contrastate in modo assurdo, con conseguente aumento dell'abusivismo quale reazione a norme vessatorie e prive di elasticità. I numeri del Piano Casa inoltre dimostrano che questa norma è carica di molto più buon senso di molti piani urbanistici di altisonante raffinatezza che poi, tradotti nella realtà dei fatti, hanno miseramente fallito.
Se sei interessato ad un intervento di ampliamento, contattaci per una consulenza: sapremo spiegarti come ed in che percentuale puoi accedere al bonus Piano Casa e come ridurre al minimo gli oneri dell'intervento.
Enrico Bortoluzzi
architetto - Belluno
Progettista Certificato Passivhaus
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