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Immagine del redattoreEnrico Bortoluzzi Architetto

Dieci domande per chi ristruttura o costruisce casa. Quiz!



Il fatto che si parli molto di risparmio energetico, comfort e sostenibilità fa si che molte persone si sentano sicure del loro livello di conoscenza sul tema. Ma è veramente così?

In questo post vengono fornite le risposte corrette al quiz distribuito durante il nostro intervento al convegno FORUM EDILIZIA ABITATIVA realizzato a Belluno in collaborazione con Banca Popolare - Volksbank.

E' un esercizio simpatico e veloce per autovalutare le proprie reali conoscenze anche per quanti non avessero partecipato al convegno e volessero approfondire l'argomento, in questo caso vi consiglio di non proseguire con la lettura prima di aver completato il test disponibile in pdf a questo link.

Per altre info ed articoli, segui:

Ora riproponiamo le domande e la spiegazione della risposta corretta.

Come si dice? Attenzione, spoiler!

(Consigliamo visione da PC)

1. Quante volte bisognerebbe ricambiare completamente l’aria interna di un’abitazione in una giornata?

Una, a mezzogiorno

Due, mattina e sera Sei, ogni quattro ore

x Dodici, ogni due ore

La norma infatti valuta nelle abitazioni come adeguato un ricambio d'aria di 0,5 volumi/ora, cioè la metà del volume d'aria di un ambiente ogni ora. Conseguentemente ogni due ore andrebbe ricambiata completamente l'aria interna. Vista l'ovvia impossibilità di passare le giornate ad aprire e chiudere le finestre, ecco che rivolgersi a sistemi di ventilazione controllata aiuta a vivere meglio in case più salubri.

2. Mediamente in un appartamento abitato da una famiglia di tre persone, quanti litri di acqua vengono immessi nell’aria sotto forma di vapore?

Tra uno e tre

Tra tre e sei Tra sette e nove

x Tra dieci e dodici

Il valore oscilla tra i 10 e 12 litri di acqua sotto forma di vapore. Derivano dalla respirazione, dalla cottura di cibi, dall'evaporazione dei liquidi domestici, dall'asciugatura di superfici bagnate, docce.

3. Nella copertura in legno di una mansarda a Belluno vengono utilizzati come isolante termico pannelli di polistirolo da 16 cm, è una buona scelta?

No, oramai si usano spessori molto maggiori

x No, perchè è un materiale leggero

Si, perchè non carica la struttura

Si, perchè è facile da posare

Contrariamente ai solai in laterocemento, le coperture in legno sono per loro natura coperture leggere, il che significa che dispongono di scarsa inerzia termica strutturale. Se in inverno questo non è un problema, lo diventa nel periodo estivo quando non riescono a sfasare l'onda termica derivante dall'irraggiamento solare: dopo poche ore il caldo comincia ad entrare, un bel guaio dato che il nostro tetto è fatto per non farlo uscire! Per questo è importante utilizzare materiali coibenti in grado di garantire entrambe le fasi, invernale ed estiva, come ad esempio fibre di legno o minerali ad alta densità, opportunamente dimensionati per raggiungere sfasamenti superiori alle 10 ore.

4. Nella copertura della domanda precedente, potendo utilizzare solo una guaina impermeabile al di sotto delletegole, dove la posizioneresti?

Al disopra del polistirolo per proteggerlo

x Al disotto per fermare il vapore

E’ indifferente basta che non entri acqua

Nessuna delle precedenti

La norma UNI 9460 sulle coperture discontinue impone la presenza di una guaina impermeabile al disotto dello strato coibente. Negli anni passati si è però spesso realizzato l'esatto opposto, con l'idea di proteggere l'isolante dalle infiltrazioni. In questo caso vanno utilizzate due guaine, entrambe impermeabili, ma quella sul lato caldo dell'isolante dovrà avere traspirabilità minore di quella sul lato esterno, pena la formazione di condensa nel pacchetto che può portare a marcescenza o altri fenomeni più gravi, fino al cedimento della struttura.

5. Se costruito nello stesso luogo, un edificio in classe B può consumare meno energia di uno in classe A?

x Si, è possibile

No, la classe energetica indica i consumi No, perchè hanno le stesse condizioni esterne

Nessuna delle precedenti

La classificazione energetica non è solo collegata alla prestazione energetica della costruzione, ma anche al suo rapporto di forma (Superficie disperdente / Volume) e al vettore energetico utilizzato, in quanto ogni combustibile ha una diversa emissione di CO2. Non è per nulla infrequente che edifici energivori che utilizzino fonti premianti (es. biomasse) risultino meglio classificati di edifici simili ma riscaldati, ad esempio, a metano.

6. Mediamente, in una casa, qual è l’intervento che genera maggior risparmio energetico in seguito alla sua realizzazione?

Installare serramenti nuovi

Coibentare i muri esterni x Coibentare la copertura

Sostituire la caldaia

E' lo stesso ENEA a fornire il dato, ma chiunque esegua come noi verifiche di convenienza prima dell'esecuzione degli interventi può confermarlo. Eppure, probabilmente per motivi di praticità, l'intervento più eseguito è la sostituzione dei serramenti, ovvero il meno -mediamente- conveniente.

7. In una riqualificazione energetica di un appartamento eseguita passo dopo passo, qual è l’ordine più corretto da seguire nella realizzazione degli interventi? Caldaia, cappotto, serramenti

Serramenti, caldaia, cappotto x Cappotto, caldaia, serramenti

Caldaia, serramenti, cappotto

E' buona norma eseguire prima gli interventi di riduzione del fabbisogno energetico, perchè se si esegue prima il cambio di generatore si perde l'opportunità di installarne una tarata su fabbisogni ridotti (ad esempio pompa di calore). Non è mai poi buona cosa cambiare i serramenti in un edificio datato cui non si è realizzata una buona coibentazione poichè è una delle principali cause di problematiche di umidità interna e muffe. Per quanto visto alla domanda 6, possiamo poi posizionare i serramenti come ultimo intervento, possibilmente accoppiato ad un sistema di ventilazione.

8. Quale tra questi prodotti per la coibentazione, a parità di prestazione fornita, incorpora meno energia grigia, ovvero l’energia spesa per produrlo?

EPS (Polistirolo bianco)

x Lana di Roccia Fibra di Legno

Argilla espansa

La documentazione in materia è molto vasta ed articolata, ed ogni produttore tende a "tirare acqua al proprio mulino". Tuttavia da valori tabellari l'energia grigia risulta essere 1488 MJ/mc per l'EPS, 1113.6 MJ/mc per l'argilla, 765 MJ/mc per la Fibra di Legno e 553 MJ/mc per la Lana di Roccia. La gerarchia rimane inalterata anche rapportando tali valori alle diverse conducibilità termiche caratteristiche.

9. Volendo regolarizzare in un ambiente il grado di umidità, quale intonaco o finitura sceglieresti tra questi?

Premiscelato cementizio

x Calce Stucco alla veneziana

Resina

Calce, gesso ed argilla sono ottimi materiali igro regolatori: grazie alla loro ottima traspirabilità hanno la capacità di assorbire umidità quando questa è in eccesso in ambiente, di trattenerla e di rilasciarla quando l'umidità ambientale si abbassa eccessivamente, stabilizzando quindi la condizione. Al contrario gli altri elementi sono poco (cemento) o nulla traspiranti, quindi non dialogano igrometicamente in modo rilevante con l'ambiente interno.

10. In una casa di 30 anni, come primo intervento di riqualificazione energetica, sostituisco la vecchia caldaia con una caldaia a condensazione con prestazioni garantite sul sito del venditore come migliori del 30%. Quale sarà verosimilmente il risparmio energetico che dovrò aspettarmi?

Circa 30%

Circa 25% Circa 20%

x Circa 15%

Il domandone finale. Se siete arrivate qui imbattuti complimenti, ma questa è un po' più tosta delle altre perchè richiede attenzione al quesito e qualche calcolo mentale. L'edificio, che si precisa vecchio di 30 anni, sarà quindi un edificio con un alto fabbisogno energetico, pertanto anche installando una moderna caldaia a condensazione questa non potrà essere regolata per funzionare a bassa temperatura, cioè laddove il rendimento migliora anche del 30% rispetto ad una vecchia caldaia. Lavorando quindi ad alta temperatura, la caldaia avrà quindi un rendimento iniziale più basso delle previsioni. Ma il rendimento di una caldaia non è il solo rendimento da valutare in un impianto: c'è infatti il rendimento dato dalla finezza del sistema di regolazione, quello dato dalla qualità della distribuzione del calore attraverso le tubature ed infine quello dato dalla capacità di scambio dei radiatori. Ne consegue che il miglioramento previsto, già smorzato per l'uso ad alta temperatura, sarà ulteriormente ridotto dagli altri tre -invariati- fattori correttivi, fino ad una percentuale da noi calcolata tra il 15 e 17%.

GRAZIE PER AVER PARTECIPATO A QUESTO SIMPATICO TEST!

Per qualsiasi chiarimento o consulenza, non esitare a contattarci.

Enrico Bortoluzzi

Architetto e Progettista Case Passive

Belluno Alpago Feltre

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